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Visualizzazione dei post da maggio, 2010

“Più invecchio, più apprezzo le ultraquarantenni" - Di Andy Rooney della CBS

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“Più invecchio, più apprezzo le ultraquarantenni rispetto alle donne più giovani. Ecco alcuni dei motivi: Una quarantenne non ti sveglierà mai nel cuore della notte per chiederti a cosa stai pensando. Non le importa un bel niente di saperlo. Se una quarantenne non vuol guardare la partita, non ti starà intorno a piagnucolare. Farà qualcosa che le piace e, in genere, si tratterà di una cosa più interessante. Una quarantenne si conosce abbastanza da sapere chi è, cosa è, cosa vuole e da chi. A poche quarantenni interessa cosa tu pensi di loro o di ciò che fanno. Le quarantenni hanno dignità. Raramente ti faranno una scenata all’opera o in un ristorante costoso. Naturalmente, se te lo meriti, non esiteranno a spararti, se pensano di farla franca! Le donne più mature sono generose di complimenti, spesso immeritati. Sanno cosa vuol dire non essere apprezzati. Una quarantenne è abbastanza sicura di sé per presentarti alle amiche. Una donna più giovane in presenza di un uomo igno

Splash - Charles Bukowski, Poesie inedite

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“L'illusione è che tu semplicemente stia leggendo questa poesia. la realtà è che questa è più di una poesia. questo è il coltello di un accattone. è un tulipano. è un soldato che marcia attraverso Madrid. questo sei tu sul tuo letto di morte. questo è Li Po che ride sottoterra. no, non è una dannata poesia. è un cavallo che dorme. una farfalla dentro il tuo cervello. questo è il circo del diavolo. e non la stai leggendo su una pagina. è la pagina che legge te. la senti? è come un cobra. è un'aquila affamata che sorvola la stanza. questa non è una poesia. la poesia è barbosa, ti fa venire sonno. queste parole ti incitano a una nuova follia. ti ha toccato la grazia, sei stato spinto dentro una abbacinante regione di luce. adesso l'elefante sogna insieme a te. la volta dello spazio curva e ride. adesso puoi morire. tu puoi morire adesso come si doveva morire da uomini: grande, vittorioso, con l'orecchio alla musica, essendo tu la musica, che romba, romba, romba.”

Donna che dorme - Charles Bukowski, Poesie inedite

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“di notte mi siedo sul letto e t'ascolto russare t'ho incontrata in un'autostazione e ora guardo con stupore la tua schiena bianca fino alla nausea e macchiata di lentiggini infantili mentre il lume rovescia l'insolubile dolore del mondo sul tuo sonno. non posso vedere i tuoi piedi ma devo credere che sono piedini deliziosi. a chi appartieni? sei vera? penso a fiori, animali, uccelli sembrano tutti più che buoni e così chiaramente reali. ma non puoi far a meno di essere una donna, siamo tutti destinati a essere qualcosa. il ragno, la cuoca. l'elefante. è come se ciascuno fosse un quadro, appeso al muro in qualche galleria. - e ora il quadro si gira sulla schiena, e sopra il gomito piegato posso vedere 1/2 bocca, un occhio e quasi un naso. il resto di te è nascosto invisibile ma io so che sei un'opera moderna, contemporanea forse non immortale però ci siamo amati. continua a russare ti prego.”