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Visualizzazione dei post da giugno, 2022

SIFONE INNAMORATO

       Lo chiamarono così perché fu la prima parola che disse. "Scifone" per l'esattezza.   Aveva già tre anni e tutti pensavano fosse ritardato.       Ma ci aveva i suoi tempi, Sifone. Mica potevi mettergli fretta a quel topo là. Un bel tipo, lui, soprattutto quando crebbe un pochino, il Sifone.       A nove anni era piccolino e segaligno, ma svelto come un demonio. Altroché fallato, era tutto d'un pezzo quel birichino.       Arrivava all'improvviso e aveva sempre qualche graffio e le mani sporche di nero. Sifone.       Sifone spuntava dal nulla. E poi era già li che parlava a segno, sparando raffiche di vocali e di consonanti, qualunque fosse l'argomento del dibattito.       E a scuola faceva uguale. La maestra non lo trovava mai quando in classe lo cercava con lo sguardo. Allora lo chiamava strillando secca - Rispondi Sifone! E lui - Mi dica, signora maestra!      Rispondeva lui puntuale e tranquillo dal suo posto.       Sifone era un

Coitus ininterruptus

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La morte è un organismo parassita e opportunista.  Nelle foto vengo mosso anche se sto fermo. Non puoi pretendere la profondità da un pozzanghera Un silenzio solido mi avvolgeva. AAA . Cerco donna senz'anima per gemellaggio con mio spirito vacante. Offro Crociera per due assenti in classe    inesistente. “Sentirsi una porta sul nulla.”. Un sole pallido intonacava i muri sporchi. Un gatto male in arnese ne grattava la superficie senza molta convinzione. Pomeriggio tardi al Barrio Chino; si affretta verso la stazione sulle gambe incerte di malinconia. Si sente come il gatto. Può solo graffiare un raggio di luce prima che la solitudine graffi lui. Nello sguardo artico e ventoso, il ghiaccio vortica attorno a quegli occhi di ciclone.   Riavvolse lo sguardo panoramico e zoomò sul suo collo bianco e perfetto.  Era morta. Negli occhi non aveva niente. Ci sono persone con così poca personalità che sono gli abiti a indossare loro. Non puoi pretendere la profondità da un pozzanghera Un silen