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Visualizzazione dei post da dicembre, 2009

Sbrano

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La bestia che ho nel cuore è bestia strana, non ha razza né nome né abitudini. È  preda della sua stessa bestialità. Non ha pelo né pelle, non collare né padrone. Vive di sé stessa e si alimenta del suo attimo, senza passato né futuro. Puoi scorgerla solo nella foresta più scura. E non sai mai se saprà riconoscerti dall'odore né aver timore del tuo fucile. La mia bestia mi ha divorato anni fa.

on the road - tom waits

Jack Kerouac reads "On the road" (jazz of the Beat generation)

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Romanzo culto della beat generation, contraltare prosaico dell’Howl ginsberghiano, On the Road non ha mai smesso il suo fascino perverso. Nel 2007, peraltro, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua pubblicazione, la Viking ha dato alle stampe la versione “uncensored” del libro: quella concepita da Kerouac senza scrupoli formali, dunque più sperimentale, più autenticamente sensuale in certe descrizioni e, soprattutto, con i nomi veri dei protagonisti al posto di quelli usati in un primo tempo e passati alla storia della letteratura. Rimane la sensazionev di un romanzo più importante che bello, se così si può dire. Importante per una sorta di liberalizzazione della prosa, svincolata dagli schemi espressivi convenzionali in virtù di un particolare slang metaforico e pure lessicale. Di un libro e un autore così rappresentativi per una generazione che in qualche modo ha cambiato il modo di scrivere e leggere, esiste una quantità persino eccessiva di reliquie o memorabilia. P

canto popolare

A Little Tribute for Bill

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Domenica senz’Alba

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«- Credo che -  Non dovremmo permettere a niente e a nessuno di avere tanto potere su di noi.  Io lo sa­pevo ma non feci nulla.  Le cose andarono male perché sapere  non conta nulla se non sei capace di praticare ciò che sai.» Coi capelli Klimt si legò il povero brac­cio martoriato. Sempre in cerca, ancora in cerca, avida e sudata. Il sol­lievo animò il suo viso e io piansi disperatamente. Era la mia fiamma che si spegneva. Dio sa quanto l’amassi. Io l’amavo ma Dio non ascoltava le mie preghiere. Dio era sordo e io ero cieco. Io odiavo Dio. Lei era cieca e sorda, immersa nel biso­gno. Lei mi ricordava la grande bocca spalancata di un piccolo uccello. Lei so­migliava a un uc­cello ma non sapeva vo­lare. Le sue ali erano bianca eroina, io la nera terra. La ripugnate forza di gravità. Per quanto mi sforzassi di es­sere leggero come lei non po­tevo più volare. Le sue ali non erano le mie ali, non più. Le avevo bruciate tanto tempo prima. Avevo volato lon­tano, in alto, così d

Un istante

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Per qua to il control lo? Pe «Per quanti anni è durato il controllo? Per quanto tempo necessaria la punizione? - Com’è il tuo cuore ora? - Ora vedo.» L’estate appare ferma, tutto è sospeso a mezz'aria. Ho quasi l’impressione di poter respirare il tempo. Guardo il pulviscolo salire e scendere leggero, magico, nella luce del sole che filtra tra le stecche stanche e scricchiolanti delle tapparelle. Oggi annuso la vita stessa. Provo una strana comunione, tali sono la comprensione e l’amore e la nostalgia per la vita. Non so quanti anni ho oggi. Il succedersi dei pensieri, la rivelazione, e poi il sole fuori, il calore del selciato e qualche lontano schiamazzo sono importanti nella fissità di quest’istante. Sento che morirò. Questa stanza che guardo e amo nella penombra, i mobili che portano il marchio dei miei pugni, la scrivania a ribaltina stranamente ancora aggiustata. Guardo a destra, il comodino a due cassetti bianco con la cornice grigio chiaro, aspetta il cucchiaino e la

Squisipollo a go-go.

Mio figlio masticava lentamente il suo tacoburger e mi fissava. Mentre addentavo il mio squisipollo lo guardai negli occhi . Due pozzi di dolore e secchiate di tristezza. "Fanculo!" - pen sai - "meglio se capitava una sfiga a me...". Il boccone di squisipol lo del caz zo precipitò nel garganozzo e prese la via dei polmoni. Iniziai a fare dei versi come uno che sta affogando con un dito in culo. Dalla faccia pallida e interrogativa di mio figlio capii di essere nella merda. Tossii e torsi la testa in cerca d'aria mentre piume delle mie piume mi bastonava la schiena col suo pugno enorme. Quando mio figlio entra in azione no n ha mezzi termini, è risaputo. Sparai fuori lo squisipollo in una raffica di panatura dorata. Presi il respiro e s entii le c ostole che mi dolevano dove mi aveva ripetutament e colpito la manona del vecchio Matt. E mi venne in mente il vecchio detto: " Attento a ciò che desideri, potrebbe avverarsi..."

sms a riri

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I nsomm a, esco 10 minuti fa da quello spurgo d'agenzia, stanco disintegrato ma felice di aver fatto il mio stupido dovere. Sono soddisfazioni... Vengo qui al pub numero 10, ordino birra grande e doppio hamburger, ovvio che gua rdo il culo della cameriera più carina. Sono un uomo, ho finito di lavorare e mi sento un tipo più o meno normale. A questo punto decido di andare fino in fondo, vado al cesso. Mi guardo allo specchio la febbre sul labbro e decido che domani sarò trombabile. Poi respiro. Cazzo. Qualcun o ha cacato. Qualcuno ha cacato anche se questo doppio spurgo di cesso è senza chiave. Cioè il cesso no n si può chiudere, e ci saranno due metri tra la tazza e la porta. Come fa un essere umano a cacare in quelle condizioni? Certo di aver attratt o la tua atte nzione con questa avvincente puntata de "La vita svista da gli occhi di Benzo" , ti bacio e mi bevo another birrone.