L'insospettabile resurrezione di Topo Triste

Corro giù a raccogliere quello che ha sganciato Barbagianni, non so in cosa spero né in quale cazzo di dio credo, ma devo farlo e lo faccio, così mi sbrago lungo disteso sul marciapiedi e la tocco. È calda e puzzolente, in effetti sembra esattamente una cacata d’intestino, ma lì dentro in mezzo a quel mucchio di stronzo peloso c’è mio figlio. Il mio povero figliolo triste e coraggioso. 
Topo Triste. Il mio ragazzo. 
Mentre stringo questo povero stronzo ancora caldo rivedo i suoi occhietti tristi e la sua gambina spasticata. In un lampo mi passano davanti agli occhi le sue mute richieste, tutto il suo dolore mi colpisce come un peso massimo alla bocca dello stomaco.  
Lo vedo come se fosse oggi; ho appena messo dentro la capoccia che lì sul cornicione c'è Topo Triste, è imbragato nel mio calzino spaiato preferito - quello rosso col buco grande giusto sull'alluce - dove ci ha infilato quelle che mi sembrano delle di cartone.  
Ma questo l'ho poi ricostruito dopo dato che sul momento più che altro fisso i suoi occhioni sgranati e febbrili, e nello sguardo che mi lancia c'è il riassunto della sua vita, poi si volta  e sparisce giù oltre la finestra, e mentre balzo anch'io vedo la codina spelata che frusta l'aria. 
Ognimmodo mica funzionavano le aline di topastro, così se n'è andato il mio ragazzo triste. Mangiato da BarbaGianni che era appena spiattellato, povero stronzo spastico. Eh.  
Brutta storia anche per questo spurgo di corea. Roba tipo lov stori. 
Ma in corea non c'è pietà, è una roba per debolissimi qui quella cosa lì. Eh. E torniaimo a bomba a noi, alla genialata che mi sovviene dopo l'ultima bronza e prima di pensare che era ora di stincarmi pure per me.  
Scendo e raccolgo la cacata di BarbafottutoGianni, in mano è calda come il corpicino di Topo triste e per in un attimo mi scende un lacrimone che mi fa vergognare come una suorina presa col cordone del campanaro in mano. 
Mi soffio il naso e questo fatto fa sì che mi si schiariscono definitivamente le idee.  
In un vecchio librone che usavo come zampa del divanone scalcagnato ci era una storiazza che parlava del cimitero degli animali e come era possibile zombizzarli. Mi sembra che calza a pennello con la mia faccenda. Pet cemeteriSee 
Decido che se seppellisco lo stronzo in un posto del genere topazzo risorge e magari anche meno triste e pazzo. Ma ovviamente un posto così mica esiste davvero e allora cosa minchia faccio? 
Va bene, piano B. 
Ma non ci ho un fottuto piano B mi sa. 
Tocca scovare dove abita Steven King e andare a zagnarlo  

Così amputo anche la seconda gamba del divanazzo e afferro il tomo dell’elenco telefonico. Ma ovviamente è quello di Bologna. Dannato spurgo. 

Segue prossimamente

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