LOVE STORE - by Bzzz.


Shhh.. Sciaf... Woosh.


Come per il mare in ogni porto, amare fu la sua fine.
Voltaire diceva cose sagge, ma lui non era saggio.
Lui invece aveva il cuore e lo metteva lì; in ogni cosa metteva il suo cuore, a disposizione. 

Poi fu l'anno del grande avvento. Il televisore.

Un mondo in ogni casa, un amore in ogni cuore così il suo si prosciugò d'inutilità.
E un cuore non si ripara, non c'ha transistor e relé, né pulsanti e manopole.
Mica puoi aggiustare la verticale, trovare un nuovo canale da ricevere in diretta.
Un cuore si vuota e intristisce.
Poi muore.

Così si mise a camminare, errando in cerca di una vedova, d'un orfano o di un cane perduto.
Eran suole vecchie le sue, ma il sorriso era sempre pronto, poi moriva a ogni uscio chiuso, a un diniego, ammainava la bandiera. Ripiegava le labbra in una smorfia, a ogni villaggio sempre più amara.
Finché il sorriso fu come il suo cuore, un guscio vuotato e smarrito.
Incerto come un cane bastonato, tedioso come il malato senza cure.

L'amore catodico aveva vinto, come un porto vince il mare, 
incurante dell'acqua viva e dei suoi salti.
E l'odore che sentiva era il suo umore triste di stagno, senza né voli né animali.


Un cuore di rospo mai baciato, gli batteva in petto.
Fu quel non sentire il profumo della vita, fu quello ad ammazzarlo prima che avesse amato.
Una sola volta, una carezza più di un bacio, lo avrebbe salvato.

Allora, accarezzato, si sarebbe spinto fino al prossimo villaggio, 
là dove la civiltà non fosse ancora giunta.
E arrivato avrebbe bussato e poi sorriso col cuore sulle labbra, 
coi denti lucidati e gli occhi colmi di promesse d'amore.

Fine delle trasmissioni.

Czzz csss bzzz

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