Coney Island baby



Odore di ruggine un lampo ed ecco la ragazza dai capelli rossi di quell'estate del ’60 corre affondando lievemente nell'arena calda e secca splendente e dorata e si svolta a guardarlo proprio quando il diaframma scatta metallico nell'aria imprigionando la sua anima e le lentiggini spruzzate sul viso adolescente; eccoli con la sabbia appiccicata ai corpi bollenti mentre l’odore lubrificato di olio da sole riempie di profumo e promesse le narici e si sposta veloce scivolando nel vento ed eccolo vola vola vola e ora è lì che ammanta la battigia mentre lui eccitato e scarno col cuore che s’abbatte come un’onda nelle orecchie tappate abbassa di nuovo lo sguardo e lo fissa nel vetro smerigliato del pozzetto della macchina fotografica accarezzando i fianchi levigati di lei dove s’appiglia il piccolo drappo di stoffa bagnato d’acqua salata; ora che tanti anni dopo ricordando quel pomeriggio la sua mano sposta l’elastico dei calzoncini intoppato dall'erezione e veloce rapace si masturba nell'ombra scura di palmizi e spruzza su capanni da sole e in un lampo si rivede nella ridicola bruttezza adolescente mentre lei sorride e il suo sguardo promette più di quanto una lolita rossa dovrebbe fare in quel giorno volato lontano nella sabbia e nel vento.

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