Iggy Pop and The Stooges - The Passenger
I am the passenger | Io sono il passeggero (1) |
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I am the passenger | Io sono il passeggero |
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Get into the car | Sali in macchina |
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Oh, the passenger | Oh il passeggero |
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Oh the passenger | Oh il passeggero |
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Note |
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(1) | "The passenger", un passeggero, una persona che viene trasportata da un conducente. Possiamo immaginarlo in una macchina guidata non si sa da chi, forse un tassista, forse un autista, mentre gira senza fine per le strade di notte, in una città probabilmente sconosciuta, oppure è lui stesso a guidare ma sta girando senza meta, è come se la macchina andasse da sola e scegliesse lei la strada. Questo è il senso più probabile di questa classica ed epica canzone di Iggy Pop, pubblicata per la prima volta nell'album Lust For Life del 1977. |
(2) | "Ride" è un termine difficilmente traducibile in italiano. Il significato giusto sarebbe "cavalcare", ma in italiano è associato strettamente al cavallo, mentre in inglese può indicare qualsiasi corsa sopra qualsiasi mezzo. Se il protagonista sta percorrendo in macchina le strade della città la traduzione corretta è "girare", anche se certo non ha lo stesso respiro epico. |
(3) | Il vetro è ovviamente il finestrino della macchina. |
(4) | E' luccicante, luminoso se visto da fuori, la luce interna nella macchina è accesa? Il passeggero vuol farsi vedere? |
(5) | Dovrebbe essere "we'll be the passengers" se il significato fosse il più immediato "noi saremo i passeggeri", invece proprio al singolare. Perchè tutti e due, il protagonista e il suo nuovo ospite, si comporteranno su quella macchina speciale ancora come un passeggero solitario. |
(6) | Da qui in poi sembra che il passeggero sia anche alla ricerca di compagnia nella notte, in questa città straniera. Trattandosi di una canzone di Iggy Pop (vedere il film Velvet Goldmine) le interpretazioni su questo punto si sono scatenate. Ma ognuno può vederci, come sempre, ciò che vuole. Anche la interpretazione dello stesso Iggy Pop (magari a posteriori) di un significato universale, ognuno è destinato ad essere un passeggero, portato in giro con il naso schiacciato sul finestrino, a vedere cose a volte comprensibili e a volte no, senza conoscere la direzione. Come quando veniamo accompagnati da una parte all'altra in una città straniera. |
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