Romanzo culto della beat generation, contraltare prosaico dell’Howl ginsberghiano, On the Road non ha mai smesso il suo fascino perverso. Nel 2007, peraltro, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua pubblicazione, la Viking ha dato alle stampe la versione “uncensored” del libro: quella concepita da Kerouac senza scrupoli formali, dunque più sperimentale, più autenticamente sensuale in certe descrizioni e, soprattutto, con i nomi veri dei protagonisti al posto di quelli usati in un primo tempo e passati alla storia della letteratura. Rimane la sensazionev di un romanzo più importante che bello, se così si può dire. Importante per una sorta di liberalizzazione della prosa, svincolata dagli schemi espressivi convenzionali in virtù di un particolare slang metaforico e pure lessicale. Di un libro e un autore così rappresentativi per una generazione che in qualche modo ha cambiato il modo di scrivere e leggere, esiste una quantità persino eccessiva di reliquie o memorabilia. P...