Sad mouse and drunk bat -1

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Brucio la notte più verticale che orizzontale, poco prima del mattino, affacciato alla finestra del solaio con paglia in mano e occhio socchiuso per via del fumo, sguardo bieco di default e anche perché i sonniferi - come tutto il resto - li fanno con il talco quei bastardi delle multinazionali del cazzo, osservo un pipistrello piccolo e grigio che sbatacchia nell'aria come se non ci fosse un domani, in cerca di un pizzico di moscerini e zanzare come antipasto per poi passare al piatto forte con qualche succosa e grassa falena del cazzo.

Mi viene il vomito a pensare cosa mangia pipistrello ubriaco, che ho battezzato così in un'alba insonne che ero in vena di celebrazioni.
Fatto sta che piano piano inizio a provare dei maledetti sentimenti per quel frullatore della notte, sì, insomma subito dopo il battesimo... un po' come se fosse un parente o cose del genere.
In ogni caso comincio a dargli un'educazione, che mi pare una cosa ottima anche per un pipistrello. Con un fischietto che lascio uscire dai denti spezzati provo a dargli qualche dritta sulle farfalle più lente e stupide, che si vedono proprio a occhio da come sbatacchiano in continuazione contro il lampione fuori dalla finestra di camera mia. Toc... toc... toooc... tooc.. tuc... tuc... toc... e via senza cambiare di un grado quelle fottute virate da kamikaze.
Fischietto soprattutto per attirarlo, che non si sa mai dove cazzo va dopo le due di notte. Forse, che so, si crede un gagliardissimo vampiro tipo quello là che poi è morto, un attore che non mi ricordo mai come minchia si chiama, non il Lugosi. No, in vecchio Bela so benone che cristo di vampirone era. Lì neanche con ali zampironi all'aglio lo facevano fuori. Era uno peso.
Comunque sono lì che fischio ed ecco stranamente si degna di farsi vivo...


TO BE CONTINUED...



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