Questo mi è parso proprio un bel principio, un inizio al contrario... tiepido appena in quella notte che avrebbero dovuto essere fiamma, calor bianco in questi assolati pomeriggi. Un nuovo inizio è. Be' bisogna dire che all'inizio c'è sempre l'inizio, quando si passa al poi e all'eppoi eppoi, eppoi, lì sì che diventa una vera sfida, è là che solo gli arditi s'avventurano in sillabe e consonanti che hanno il pregio di essere delle totali menzogne future. Verità l'istante prima, menzogna quello successivo. Rammento un altro inizio, quello sì che fu folgorante. Ma. Ma alcune persone non sono persone, sono solo giochi di prestigio. Illusioni. E nei doppiofondo della gabbia dorata e scintillante, stai tranquillo che alla fine dello spettacolo troverai una colomba schiacciata. Egoismo meccanico, utilitarismo a molla. Opportunismo. E solo un filo di trucco sulle sue belle labbra. Però c'è sempre la mamma, che ha l'Alzheimer. Benzedrino, Bologna 20...
Quando nostro padre ci portava alla Storm, assieme alla mamma, per comprarci i primi abiti confezionati. Lo ricordi? Completino uguali per entrambi noi fratelli più piccoli. E quella bottega di calzature, Alla Fabbrica, nella piazzetta vicina alle piazzetta delle Poste all’angolo con via Castiglione, dove ci comperava improbabili sandali con gli occhietti e lì ci regalavano quei piccoli razzi di plastica con la punta di ferro sulla quale poi infilavi i SuperBum, e li tiravi e loro cadevano sempre di punta con bello scoppio? E il babbo ce li lasciava usare anche in casa a volte. Oppure le spedizioni punitive alla bottega di quei due anziani barbieri dove imploravamo per ogni centimetro di capelli a basetta? Ricordi?
Buenos Aires si stende davanti a me come un amante esotico, piena di promesse e pericoli. Le luci sfarzose di Palermo brillano come diamanti in una vetrina, ma io sono relegato alle ombre di San Telmo, dove ogni strada ha una storia e ogni angolo nasconde un segreto. Ero un re della pubblicità, un mago delle parole che poteva vendere sogni con un semplice slogan. Ma ora, i miei giorni di gloria sono solo un ricordo sbiadito, annegato in un mare di alcool e scelte sbagliate. "Paint it Black" dei Rolling Stones risuona nelle mie orecchie, un inno perfetto per la mia discesa nell'oblio. Le mie campagne una volta incantavano la città, i miei jingle erano sulla bocca di tutti. Ma ho giocato troppo con il fuoco, ho danzato troppo vicino al limite. Le droghe, le notti in bianco, le compagnie losche... tutto ha preso il suo tributo. Ora, sono solo un'altra anima persa tra le vie di questa città senza cuore. Cammino lungo Avenida de Mayo, sentendo il peso di ogni passo...
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