Contort Yourself


C'è stato un tempo. Un totale di anni addietro, ovviamente non avanti.

C’è stato un tempo che si frequentavano le discoteche. Cessi di periferia metropolitana (morfineria petroliniana) o dei paesini come Medicina.

Alcune disco, a essere sinceri, non facevano totalmente schifo. Il nostro umore sì. Sempre. Indifferentemente dal contesto.

Eravamo fatti così. Molto male, evidentemente.

Una volta che si gironzolava da quelle parti, i miei compagni e io avemmo fortuna di assistere a una perfomance – come si diceva quella volta, per le prime volte - assolutamente inaspettatamente, di un grande sassofonista funky della scena di New York. James White. Anche detto James Change per via dei suoi repentini cambi di musicisti, di nome della band, e soprattutto per via del suo instabilissimo umore del cazzo.
LO spettacolo fu superiore a ogni cosa avessimo visto in precedenza. Il punk – che adoro anche oggi a 50 anni suonati – ci sembrò dance. La violenza di quel sound che storpiava il funky e di James che storpiava i suoi stessi musicisti - oltre a qualche esalt
ato che non aveva capito con chi aveva a che fare - fu estremamente divertente ed eccitante. Nei cessi avevamo anche trovato un po’ di quel che cercavamo prima di imbatterci in James White.

Poi uscimmo nella notte, nella campagna oltre il parcheggio non sorvegliato, e quasi subito riuscimmo a scorgere il vecchio stronzo scorreggione che aveva tentato di cicchettarti all'ingresso, dato che avevamo staccato un paio di specchietti dai ferri in sosta. Ci servivano quegli specchietti, cazzo, mica l’avevamo fatto per teppismo.

Insomma, gli facemmo visita. Non fu una cosa lunga ma non fu neanche piacevole per la carcassona. Credo che il vecchio catorcio abbia ripensato fino alla fine dei suoi giorni a quei brevi minuti.
Io mi commossi subito e, come sempre, volli andare a cercare anche quella ciabatta merdosa della sua compagna. Tanto per farle sapere che conoscevamo l’indirizzo della sua catapecchia. Non c’era nessuna intenzione di procurarle del dolore, ma miei amigos erano davvero senza cuore.
è anche per quello sono poi morti tutti.

Non avevano cuore per nessuno.

Neppure per sé stessi.

Amen


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