IO SONO BURROUGHS
IO SONO BURROUGHS Burroughs appare il meno americano del gruppo, all’opposto dell’americanissimo Kerouac. Si rivela tanto gelido e sperimentale quanto ribollente era Corso, ma anche scevro dalle pulsioni pre-hippie che animavano Ginsberg. Il lavoro meticoloso di Miles porta in ke piena luce la collocazione di Burroughs nel solco dell’avanguardia europea. Fornito, unico tra i beat, di una solida formazione classica acquisita a Harvard, considerava suoi maestri Beckett e Céline, e tra le sue frequentazioni erano assidui pittori come Francis Bacon e Brion Gysin o scrittori sperimentali come Paul e Jane Bowles. Se la caotica stesura del Pasto nudo e il suo assemblaggio quasi casuale rispondono in parte all’estetica beat dell’improvvisazione, le opere seguenti, almeno fino alla grande trilogia finale della Notte rossa scritta negli anni ottnta, guardano invece consapevolmente alle avanguardie della prima metà del secolo. Il metodo del cut-up scoperto casualmente da Gysin e messo a punt...